Caregiver e Amministratore di Sostegno
Quando si parla di caregiver si fa riferimento ad una...
Salvo che siate capitati su questa pagina proprio per caso, di caregiver e amministratore di sostegno ne avrete già sentito parlare.
Ma sappiamo esattamente quali sono le differenze tra queste due figure (sempre che ci siano delle differenze)?
O stiamo parlando della stessa cosa?
Sono domande frequenti e alle quali, come sempre, sulla rete vengono date le risposte più disparate.
Per questo voglio fare un po’ di chiarezza.
Partiamo dalla nozione comune di caregiver:
è un caregiver colui che si prende cura di una persona anziana, malata o disabile, o comunque fragile e non in grado di provvedere a sé stessa a causa di particolari condizioni fisiche, mentali o emotive. Il termine deriva dall’inglese e, letteralmente, significa “prestatore di cura”.
Il primo riferimento normativo alla figura del caregiver si trova nella legge 205/2017 (legge di Bilancio 2018) e precisamente all’art. 1, comma 255, che definisce caregiver familiare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, o di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di se’, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.
I caregiver possono godere di diverse agevolazioni fiscali, tra cui la detraibilità dall’Irpef, nella misura del 19%, delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di “non autosufficienza” della persona con disabilità nel compimento degli atti della vita quotidiana e l’applicazione dell’iva ridotta al 4% per l’acquisto di ausili tecnici e informatici destinati a facilitare l’assistenza delle persone con disabilità.
Si tratta, in ogni caso, di normative che interessano i caregiver specialmente dal lato economico e dei contributi destinati a questi soggetti.
Non esiste a livello nazionale esiste un vero e proprio riconoscimento della figura del caregiver, anche se, a dire il vero, la Regione Emilia Romagna già nel 2014, con la legge regionale 28 marzo 2014, n. 2, viene prevista e disciplinata la figura del caregiver quale “componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari”, tutelandone i bisogni.
È però attualmente in esame alla Camera un progetto di legge per il riconoscimento ed il sostegno dell’attività di cura ed assistenza del caregiver familiare e il 17 gennaio 2024 si è insediato al Ministero per le Disabilità il “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”.
Fra gli obiettivi, vi è quello di dare adeguata definizione al concetto di caregiver familiare, alla luce della normativa europea e regionale, riorganizzando la normativa vigente, in modo da convogliare tutte le tutele previste a favore dei caregiver familiari in unico testo normativo.
Per chi volesse approfondire l’argomento, il Servizio Studi della Camera ha predisposto questo specifico Dossier sui caregiver.
La figura del caregiver ha indubbiamente alcuni aspetti che si avvicinano molto all’amministrazione di sostegno.
Si tratta però di due figure ben distinte.
A differenza del caregiver, quello dell’amministratore di sostegno è, infatti, un incarico previsto e disciplinato in tutti i suoi aspetti dalla legge, – cioè dal codice civile -, e dal quale derivano precisi doveri e poteri.
Allo stesso tempo, sempre a livello normativo, l’amministrazione di sostegno è una procedura ben definita e scadita in tutti i suoi passaggi e momenti fondamentali (deposito del ricorso – audizione del beneficiario – nomina dell’ads – rendiconto periodico, ecc.).
La domanda che ci si pone allora è questo: ma allora, il caregiver può essere, allo stesso tempo, anche amministratore di sostegno?
A meno che vi siano particolari e specifiche cause di incompatibilità, da valutare caso per caso, il caregiver che assiste una persona fragile può certamente assumere anche l’incarico di ads dello stesso soggetto.
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